Foto Casaprota

Il comune di Casaprota comprende, oltre al capoluogo, il borgo di Collelungo Sabino; sorge nell’alto bacino del torrente Farfa.

Ancora oggi i due borghi conservano il carattere di centri agricoli, attestato già da reperti ed iscrizioni risalenti al periodo romano e riconducibili alla presenza di ville rustiche e fattorie, di cui, purtroppo, non si sono conservati resti.

Anche durante il Medioevo si conservò tale carattere agricolo e proprio in questo periodo, nel 776, si attesta per la prima volta il toponimo di Casa Perotis o Casa Perotae: esso indicava un possedimento del duca Ildeprando di Spoleto. Il possedimento fu in seguito acquisito dalla potente abbazia di Farfa, insieme ad altri terreni di nobili longobardi.

Tra VIII e IX secolo, il territorio fu sottoposto ad un intensivo sfruttamento agrario, tra l’altro con l’impianto di numerosi castagneti, oggi scomparsi e rimasti solo in alcuni toponimi.

Ai primi decenni del X secolo risale la costruzione del castello di Casaprota, probabilmente voluto dagli stessi monaci dell’abbazia.

Nell’anno 1043, invece, si attesta per la prima volta il toponimo di Collelungo, in un documento in cui si fa riferimento all’acquisto di questo fondo da parte dell’abate Americo per trenta libbre di argento.

Il toponimo Collelungo è molto comune, rendendo difficoltoso proporre identificazioni certe in assenza di elementi univoci. In effetti, nessuna delle citazioni contenute nei documenti dell’abbazia di Farfa, contrariamente a quanto creduto, si riferisce all’insediamento attuale, la cui origine non è ben chiara.

All’inizio del XII secolo, il castello di Casaprota è probabilmente in possesso dei De Romania – la più potente famiglia nobile della Sabina a quell’epoca –, che ebbero una forte controversia con la consorteria dei Camponeschi per il possesso della chiesa di Sant’Angelo.

Foto collelungo

Le prime notizie certe di Collelungo compaiono soltanto nel XIV secolo nelle liste del sale del comune di Roma e nel registro delle chiese della diocesi di Sabina del 1343, che evidenzia ivi la presenza di numerose chiese e cappelle, soggette, però, alla chiesa arcipresbiteriale di Sant’Angelo. Tuttavia, non si ha nessuna notizia certa su chi fossero i signori del castrum fino agli inizi del Quattrocento. Si ha qualche notizia riguardante le quote di cosignoria, ripartite tra Sanguigni e Mareri. Nel 1480, tuttavia, gli Orsini ne risultano gli unici signori.

Sempre nel Quattrocento il Castello di Casaprota è in mano ai Brancaleoni, da cui passa poi passò anche esso in mano agli Orsini.

All’incirca a questo periodo risale la costruzione della porta d’accesso a Casaprota, con volta a botte, di cui oggi è possibile osservare gli alloggiamenti in pietra per i cardini.

Alla morte di Enrico Orsini nel 1604, Casaprota e Collelungo furono annessi nella Camera Apostolica e, subito dopo, nel Governatorato della Sabina.

Negli anni il palazzo di Casaprota passò per varie mani: dapprima appartenne ai Gentili e poi ai conti Vincenti Mareri, che possedevano in zona ingenti beni fondiari ed interessi. Questa nobile famiglia reatina era solita recarsi a Casaprota in villeggiatura estiva.

Nel Cinquecento il palazzo signorile – oggi Palazzo Filippi – fu ammodernato.

I Vincenti Mareri non disdegnavano di compiere interventi munifici per il borgo: in un documento del 1753 si attesta il pagamento di 8 scudi al campanaro di Rieti per la fusione della campana della chiesa di San Domenico e qualche anno più tardi, sul fare dell’Ottocento, il cardinale Ippolito Vincenti Mareri provvide a restaurare ed ampliare la stessa chiesa.

Nel 1816 Collelungo e nel 1817 Casaprota furono inseriti nel distretto di Poggio Mirteto.

Durante la breve Repubblica Romana del 1849, Mazzini inserì Collelungo nel comune di Casaprota. Dopo breve divenne di nuovo comune autonomo, e nel 1854, tramite una riforma di Pio X, fu nuovamente annesso a Casaprota.

Fino al 1923 esso apparteneva alla provincia di Perugia, dopodiché passò a quella di Roma, fino al 1927, anno in cui fu istituita quella di Rieti e vi fu annesso.

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